di Luigi Rubinelli
Amazon Prime Now ha deciso le prime mosse tre anni fa ospitando al suo interno NaturaSi e Unes-U2. Successivamente NaturaSì è uscita dall’accordo. È poi entrato Pam-Panorama allargando le zone di consegna a Roma e Torino appoggiandosi alla sua rete. È rimasta Unes.
Probabilmente questa parziale copertura di Unes e Pam non soddisfa più Amazon. Questa insoddisfazione potrebbe aprire alcuni scenari:
Amazon Prime Now potrebbe essere re-brandizzato in Amazon Fresh, come successo in Gran Bretagna, dove Amazon Fresh è già attivo e gode di una sua visibilità. Da notare un nuovo sistema di digital shelf, molto esaustivo, semplice e scorrevole, guarda qui,
Per la logistica (uno dei punti di forza di Amazon nel mondo) si porrebbero alcune alternative:
- Un accordo stretto e vincolante con un retailer nazionale in grado di coprire in breve tempo tutto il territorio nazionale, sud e isole comprese.
- Gestione diretta da parte di Amazon. Secondo alcuni osservatori la rete degli ex depositi Auchan-Simply, di proprietà di diversi operatori, è ancora libera dopo le chiusure fatte da MargheritaDistribuzione/Conad. Si presterebbe a una copertura per le consegne quasi nazionale:
- Ecco la rete: Roma-Fiumicino, Osimo (Ancona), Melfi (Potenza), Chiusi (Siena), Chiari (Brescia), Calcinate (Bergamo), ai quali se ne potrebbero aggiungere altri.
I tempi? All’inizio dell’anno prossimo, visto che Amazon ha cominciato a muoversi dopo l’estate 2020.
Oltre a questi possibili sviluppi è da tener presente che Amazon ha sviluppato negozi fisici:
- Amazon Go (probabilmente aprirà anche a Londra).
- Amazon Go Fresh,
- Amazon Fresh.
- Sono di sua proprietà gli oltre 500 WholeFoods.
Probabilmente inizierà a sviluppare negozi fisici anche in Europa.
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