Grana Padano tocca il massimo storico di produzione ed export, ma ora i prezzi scendono

Milano 21 dicembre 2019 – Grana Padano record storico della produzione e dei prezzi, ma dallo scorso luglio le quotazioni hanno imboccato una parabola discendente, forse a causa dei dazi americani.

Nel 2019 sono state prodotte 5,182 milioni di forme con un incremento, stimato per fine anno, pari al 5,06% (149.297 forme in più). L’export, con oltre 2 milioni di forme, rappresenta il 41% del prodotto marchiato e fa registrare un +5,24% sul 2018. La Germania si conferma primo mercato estero con un totale previsto di ben 517 mila forme.

I prezzi dello stagionato 9 mesi, dopo aver toccato l’apice a 8 euro/kg all’ingrosso in giugno, a dicembre sono scivolati a 7,30 euro.

“Una crescita che assume un significato ancora più forte – ha detto il presidente del Consorzio  Nicola Baldrighi (nella foto) durante l’assemblea generale – se pensiamo che negli ultimi dieci anni il trend positivo ha superato il 22,5%, pari ad incremento del 2% annuo. Tutto questo acquisisce ancor più valore se teniamo conto del contesto in cui il risultato è stato raggiunto. Da una parte il periodo di crisi generalizzata, in ogni settore, e dall’altra decisioni internazionali, prime fra tutti quelle dei dazi, che per un prodotto come il nostro sono oltremodo penalizzanti”.

Stop al Nutriscore
Sul tema dei semafori alimentari è intervenuta il ministro delle Politiche Teresa Bellanova: “Come si può pensare che vicino al marchio Dop europeo sul Grana padano poi si possa trovare il Nutriscore che mette il semaforo arancione o rosso. È inaccettabile. Vogliamo tutela piena e stiamo lavorando per un’alternativa come il sistema a batteria che tiene in considerazione il fabbisogno quotidiano e non demonizza i singoli ingredienti. Se siamo il secondo paese al mondo per longevità dopo il Giappone, è anche frutto della nostra dieta“. 

e.scarci709@gmail.com

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