Centinaio a Wine business forum: nessun taglio ai fondi per l’internazionalizzazione

“I fondi destinati al processo d’internazionalizzazione del vino non si toccano. Ho pregato il ministro dell’economia Tria, compagno di banco in consiglio dei ministri, almeno di non ridurre l’ammontare degli incentivi rispetto al passato. Per il resto stiamo trattando”: questa la risposta del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio (nella foto a sx accanto a Federico Gordini) su precisa domanda in occasione del Wine Business Forum di ieri a Milano. La domanda riprendeva voci di tagli alle risorse destinate ai fondi Ocm e all’internazionalizzazione.

A Centinaio è stato consegnato un ricco documento in 21 punti (troppi) elaborato da 5 tavoli di lavoro, animati da produttori del vino e non, che spazia a 360 gradi.
Il ministro, dopo aver sentito le 21 proposte di intervento, ha detto che faranno parte del lavoro dei prossimi anni.

A mente fredda, sarebbe stato meglio elaborarne 2-3 ma puntandoci davvero. Uno di questi sicuramente l’individuazione di un sistema di Governance e di un soggetto unico che detti i tempi della promozione del vino italiano all’estero.

I 5 tavoli

Internazionalizzazione – moderato da Silvana Ballotta, ceo di BS Business Strategies e Augusto Cremonini, ceo Inalca Food&Beverage

  • Individuazione di un sistema di Governance e di strategia internazionale del vino italiano: creazione di un soggetto unico e strategico per la promozione del vino italiano all’estero
  • Ottimizzazione dei meccanismi di proiezione internazionale: il turismo è un grande volano di affermazione del Made in Italy
  • Posizionamento dell’immagine e della reputazione del Brand vino Italia: la creazione di un’identità può portare ad un accrescimento del valore del prodotto, con un aumento della spesa in prodotti italiani
  • Creazione di strutture atte al potenziamento delle competenze trasversali: cultura, formazione, comunicazione e innovazione, sono fattori chiave sia per operatori di settore che per consumatori

Finanza e credito – moderato da Barbara Lunghi, head of Primary Markets di Borsa Italiana ed Ezio Castiglione, advisor Fondo Idea Agro

  • Esigenza di una innovazione normativa che affronti il tema del “magazzino” agevolando strumenti come la cartolarizzazione
  • Facilitare soluzioni come “Elite Wine Basket Bound” con forme di agevolazioni per le emissioni collettive
  • Innovare il ruolo dei consorzi di tutela come strumenti di internazionalizzazione ai quali associare forme di finanziamento per l’export
  • Consentire, attraverso le necessarie innovazioni nelle direttive per gli investimenti dei fondi pensione e degli enti previdenziali, di dare priorità all’economia reale attraverso gli investitori istituzionali utilizzanti la normativa sui Pir.

Commercio e legislazione – moderato da Simona Lertora, Managing Director Marketing and Business Development DHL; Maurizio Montemagno, Dirigente ad interim dell’ufficio dogane affari generali della direzione centrale antifrode e controlli; Marco Adamo, Senior Product Manager Marketing & Business Development DHL Express Italy

  • L’Italia è una piattaforma che attrae turismo e il vino è uno degli asset da valorizzare per sviluppare business
  • Sfruttare le potenzialità dell’Unione Europea come primo mercato di riferimento per il mercato italiano
  • Creazione di una franchigia per la vendita e l’acquisto di un numero ridotto di bottiglie – anche online – solvendo l’eventuale accisa nel paese membro di spedizione
  • Snellimento dei flussi di logistica e trasporto per le piccole spedizioni attraverso la semplificazione dei processi

Innovazione – moderato da Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi e Massimo Fontana, Emea general manager Amnet & Programmatic di Dentsu

  • Supporto economico anche attraverso tecnicismi e sgravi fiscali per strutturare un modello di comunicazione nel “sistema Italia”, un supporto attivo per dare più valore alla territorialità e per creare un triangolo territorio-vino-turismo
  • Investire su formazione degli operatori di settore, anche attraverso la regolamentazione dei percorsi formativi e incentivare la ricerca applicata facendo sistema con l’Università
  • Supportare il progetto di digitalizzazione delle aziende produttrici
  • Ridurre la distanza tra produttore e consumatore grazie ad un utilizzo dell’innovazione tecnologica che crea una nuova piazza virtuale dove produttori e consumatori possono incrociare domanda – offerta

Comunicazione – moderato da Luciano Ferraro, giornalista di Rcs MediaGroup e Nicola Belli, ad di Armando Testa

  • Programma di educazione degli alunni della scuola dell’obbligo sulla cultura e la storia del vino
  • Promuovere l’istituzione di un ministero per la tutela del Made in Italy, dal vino al cibo, alla moda
  • Fondi per programmi di comunicazione all’estero, continuando i programmi già avviati in Stati Uniti, Cina e Giappone. Con interventi mirati e obiettivi chiari
  • Raccolta mondiale di informazione per decidere in quali Stati Investire (Big Data), i dati andranno poi messi in Rete, a disposizione delle aziende
  • Incentivi per la promozione facendo arrivare in Italia giornalisti e opinion maker per formarli sul vino italiano, e incentivi per permettere alle aziende di assumere giovani leve della comunicazione per aumentare la presenza in Rete e sui social media

e.scarci709@gmail.com

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